Eternals



Le prime notizie trapelate su Eternals hanno destato da subito stupore. In primis, il fatto che la Marvel puntasse su personaggi così poco conosciuti per la sua fase quattro, e in seconda battuta che sarebbe stato un film diverso dagli altri. E diverso lo è davvero.

Già dalla scelta della regista si poteva avvertire un’aria di cambiamento. Se cambiamento sarà sul serio, lo sapremo solo con l’addentrarci in questa nuova sequela di lungometraggi, ma la cinese Chloé Zhao – premio oscar 2021 per Nomadland – rappresenta quasi un unicum. I predecessori alternatisi sinora alla regia erano tutti autori di indubbio valore, ma la maggior parte di loro, con qualche eccezione, era avvezza a trattare con elementi fantastici. La Zhao no, e non è casuale.

A partire da quando ci si siede in sala l’atmosfera è differente. Le prime apparizioni a schermo non sono scene, bensì scritte, descrizioni di quello che andremo a vedere. È sempre più raro trovare soluzioni simili nell’industria cinematografica odierna, soprattutto in opere che si rivolgono perlopiù ai più giovani. Non sono le introduzioni classiche di Star Wars, si rifanno più alla fantascienza cupa di Balde Runner e del primo Terminator, pur senza che la pellicola arrivi mai alla loro violenza o oscuro immaginario. Ciò che segue queste scritte, non fa altro che darcene conferma.

Gli Eterni protagonisti sono un gruppo di supereroi atipico: hanno superpoteri, ma sono facenti parte di una razza aliena, o per meglio dire esseri superiori in missione sulla Terra. Sono in pratica quelle entità che hanno aiutato gli umani a progredire attraverso i secoli. Entità che però rispondono a forze ancora maggiori, e il cui destino non è del tutto frutto del proprio arbitrio. A mano a mano che la storia procede, li vedremo alternarsi in azione nelle epoche passate, attraverso flashback gestiti in modo chiaro fino ai giorni nostri, dove la loro missione giungerà al culmine. Le interpretazioni del cast sono sentite – con Richard Madden e Kit Harington de Il Trono di Spade nei panni di Ikaris e il fidanzato di Sersi, alias Gemma Chan, e Salma Hayek e Angelina Jolie rispettivamente in quelli di Ajak e Thena –, ognuno in grado di dare personalità e unicità al proprio personaggio. A questo si va ad aggiungere una trama matura e ben scritta, che mantiene alto il suo livello per tutta l’intera durata. C’è spazio anche per momenti rilassati e scene d’azione, ma lo spirito di Eternals è più ragionato, introspettivo. Diverso.

Tra effetti speciali in grado di rendere giustizia al prodotto finale e rivelazioni meno scontate di quanto ci abbiano abituati, la corposa durata non risulta eccessiva né stancante. Si è detto che per toni e temi sia più simile a produzioni DC, che alle tipiche Marvel: può essere vero, non di certo un male, anche se qui il tutto pare più a fuoco e meglio raccontato. Una linea intrapresa con Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli e che speriamo prosegua, se non per tutti i cinecomics futuri, almeno in buona parte, come giusta evoluzione del genere. Personalmente, il paragone che più farei – con tutto il rispetto per la differenza del materiale di partenza – è con il remake di Dune. La stessa buona fotografia, la stessa ottima realizzazione e tenore simile.

Che le nuove proiezioni per ragazzi riescano a prendersi più sul serio? 

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